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QI GONG - CHI KUNG



Troppo spesso oggi si sente parlare di energia, Qi, Ki e di Qi Gong, in ambienti marziali e non. La New Age ha portato molte persone ad avvicinarsi ad antiche discipline e pratiche orientali, spesso stravolgendone o devastandone l'originario significato e contenuto. Per iniziare, dunque cerchiamo di capire cosa è il Qi Gong partendo dalla sua definizione o traduzione letteraria. Qi Gong è un termine cinese composto di due ideogrammi, il primo Qi, rappresenta del "vapore" emanato dal riso e da alcuni cereali, e sale al cielo in forma impalpabile, significa energia, soffio, il secondo indica lavoro esercizio, da ciò discerne che la traduzione corretta del termine è lavoro o esercizio dell'energia interna. Con esso si intendono tutti quegli esercizi che favoriscono la corretta circolazione dell'energia interna, il suo sviluppo, la sua canalizzazione ed il suo utilizzo sia per il benessere fisico che interiore.
Le origini di questa disciplina si perdono nel tempo. Molti studiosi le fanno risalire a circa cinquemila anni or sono, nel periodo del tardo neolitico, quando ancora in Cina non era sorto l'impero degli Han, o meglio quando ancora la società cinese era tribale e sciamanica. In tale periodo pur esistendo già, in Cina, la scrittura essa era poco utilizzata per la trasmissione dei dati, in quanto non era da tutti conosciuta. Per tale ragione, dobbiamo accontentarci, di reperti, relativi a tale periodo, frammentari e confusi, iscrizioni su monili, vasi di terracotta con disegnati esercizi di Qi Gong, ma nulla di più. Con l'avvento del regno dell'Imperatore Giallo (2690- 2650 a.C.) e la stesura del "Nei Ching Su Uen" (il libro della medicina interna), attribuito allo stesso Huang Di, la medicina cinese trova il suo primo canone scritto, e da tale momento ha inizio la sua storia, non già la sua evoluzione che come detto è antecedente; e la storia della teoria del Qi. Da tale periodo nasce infatti la codificazione di precisi esercizi e, principalmente, ha inizio la loro trascrizione in libri, canoni, perciò divengono reperibili precisi riferimenti storici e tecnici, ciò che in essi viene descritto e le pratiche mediche già ben definite e qui spiegate per consentirne l'insegnamento e la trasmissione nei secoli, non sono il risultato dell'improvvisazione o dell'invenzione di un singolo individuo ma sono il risultato di anni di studio, precedentemente compiuto e perfezionato, i cui risultati, per secoli sono stati tramandati esclusivamente da maestro ad allievo secondo l'antica tradizione orale.
La teoria del Qi si basa sull'antica teoria dello Yin e dello Yang, intesa così come per la prima volta viene esposta e descritta nei commentari dell'"I Ching", "il libro dei mutamenti", primo classico cinese pervenuto dall'antichità sino a noi, oggi conosciuto dai più come metodo divinatorio, ossia di predizione del futuro. Risultato dell'esigenza pratica delle antiche tribù che vivevano lungo le sponde del fiume giallo, per conoscere in anticipo gli eventuali cambiamenti climatici ed i cicli della natura e delle acque. Tale metodo di conoscenza degli eventi naturali si basava sull'alternarsi ed il compenetrarsi delle due forze opposte che rappresentano uomo, donna; chiaro, scuro; caldo, freddo; sole, luna; e così di seguito. Tali forze erano rappresentate con un segmento continuo la prima ed uno spezzato la seconda, da tale rappresentazione, mediante l'utilizzo della sovrapposizione di tre di tali simboli, si descrive la loro alternanza ed il prevalere dell'uno elemento sull'altro, attraverso dei simboli detti trigrammi. L'alternarsi dell'uno o dell'altro ci indica le stagioni, i punti cardinali etc. attraverso un diagramma denominato "LO SHU PA KUA". La combinazione sovrapposta di due trigrammi dà poi vita ad un ulteriore rappresentazione simbolica, definendo i 64 esagrammi, che consentono appunto la divinazione o meglio la previsione degli eventi futuri.
Nello stesso modo i trigrammi sono utilizzati per descrivere la circolazione del Qi all'interno del corpo umano o le relazioni fra gli organi interni ed i cinque elementi.
Nell'antichità, durante la dinastia Shang, venivano praticati esercizi di respirazione che consentivano di favorire la circolazione del qi nel corpo e migliorare lo stato di salute degli individui, inoltre per stimolare le cavità (punti di pressione) dei canali del qi (meridiani) e curare alcune patologie venivano utilizzate delle pietre appuntite chiamate: "Bian Shih", e tecniche di digitopressione.
Il primo a dare una definizione di Qi ed a descrivere alcuni esercizi in un documento scritto fu Lao Tse (vecchio Maestro), egli lasciò in eredità ai suoi allievi dei canoni in cui erano descritti in dettaglio alcuni esercizi di respirazione capaci di favorire il prolungamento della durata della vita, alcuni di questi esercizi sono descritti anche nel "Tao de Ching" (il libro della via e della virtù). Egli fu il primo che indicò e descrisse degli esercizi di respirazione quale metodo da utilizzare per il miglioramento della circolazione del Qi. A causa della attenzione che gli studiosi taoisti posero nella ricerca dell'immortalità, attraverso esercizi sia di alchimia interna che esterna, negli ambienti da essi frequentati e più precisamente nelle sette e nei monasteri taoisti, si svilupparono e furono migliorati vari metodi di qi gong.
Alcuni metodi elaborati in questo periodo, sono giunti sino a noi sia direttamente così come concepiti in origine, sia attraverso successive elaborazioni e derivazioni, dopo aver dimostrato la propria validità nei secoli.
Già in questo periodo erano conosciuti e praticati esercizi quali il Daoyin (l'arte di condurre) e sulla base degli scritti di Lao Tse e dei suoi allievi nacque la scuola del Tao, nella quale si svilupparono molteplici tecniche, spesso trasmesse solo in segreto agli adepti, sia di Qi gong sia di medicina.
Solo in periodi più tardi e precisamente a partire dal 500 d. C., circa, giunse in Cina, nel tempio di Shaolin, un monaco buddista, indiano, di nome Da Mo (Bodidharma). Egli, constato la pessima condizione fisica dei monaci residenti in questo monastero, condizione dovuta alla pratica della meditazione senza supporto di una adeguata pratica fisica e di sviluppo dell'energia interna, introdusse in tale monastero alcuni esercizi tipici dei monaci buddisti indiani combinandoli con gli esercizi, alquanto poveri, già praticati dai monaci. Dopo nove anni di isolamento Da Mo giunse ad elaborare il metodo Wai Dan (Qi gong esterno/interno), ancora oggi praticato dai cultori di molte arti marziali, cosiddette, esterne, e secondo la tradizione creò lo Saholin Quan, il più famoso metodo di combattimento creato in Cina.
Il metodo ideato da Da Mo continuò a subire, nel tempo, modifiche ed elaborazioni, sviluppandosi e diffondendosi, non solo all'interno del tempio di Shaolin ma anche all'esterno di esso, ebbe origine così la cosiddetta scuola buddista nella quale venne a crearsi un metodo proprio di Qi gong differente, nella teoria quanto nella pratica, dal metodo detto taoista o Nei Dan. Le due scuole, buddista e taoista, così come avvenne per le due relative filosofie, nei secoli vennero spesso in contatto influenzandosi vicendevolmente o addirittura fondendosi, in alcuni casi in un'unica scuola.
Ancora oggi in molte scuole di origine taoista vengono praticati gli esercizi del Baduanjin (otto pezzi di broccato), che sembra furono ideati direttamente da Da Mo e quindi di chiara origine della scuola buddista, senza dubbio di più facile apprendimento ed esecuzione rispetto agli esercizi di base del Daoyin.
Chang San Feng, Filosofo e studioso taoista, vissuto intorno al 1000 d.C., secondo la leggenda creò il Taijiquan (Pugno del principio supremo), un'arte marziale detta interna in quanto in grado di generare energia partendo dal Dan Dien, o campo di ginabro, un punto del basso ventre situato circa tre centimetri al di sotto dell'ombelico. Tale arte marziale ha sviluppato, nei secoli, un suo sistema di Qi gong sulla base delle precedenti esperienze taoiste ed ha dato vita a numerosi esercizi ancora oggi praticati, che ne hanno fatto in alcuni casi un'arte, considerata più un metodo utile per il benessere fisico ed interiore che un sistema di combattimento.
Nel corso dei secoli i vari metodi di Qi gong si svilupparono e diedero vita a nuovi e diversi sistemi, sia "buddisti" sia "taoisti", essi sono oggi praticati in Cina e sempre più anche in occidente, le scuole sono varie e si differenziano sia nella pratica sia nella teoria, affronteremo in questa sede la teoria tipica della nostra scuola con riferimenti alla medicina tradizionale cinese e vedremo alcune differenze di base con la scuola detta buddista.

Che cosa è il qi? E' la definizione di una astrazione o esso è un qualcosa di materiale , di concreto ed esistente?

QI si traduce con la parola energia o soffio, esso è, nella medicina tradizionale cinese, l'attività fisiologica alla base del metabolismo umano. Può essere paragonato al sanscrito "Prana" o al greco "Pneuma", anche se non ha un preciso corrispondente nella cultura occidentale così come in quella indiana.
Tale parola definisce, in cinese, la forza vitale che pervade ogni cosa, ogni essere o meglio l'intero cosmo, essa è considerata quale energia primordiale posta all'origine di ogni processo vitale. Di "soffio" parlano spesso i testi taoisti sia filosofici sia alchemici, in questi testi tale parola viene usata nello stesso significato che essa esprime nella Bibbia Ebraica, ossia nell'antico testamento come ad esempio nel libro della Genesi (Pentateuco) 2,7: "…allora il Signore Dio plasmò l'uomo con la polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente" . Soffio, quindi, viene inteso in senso fisico, materiale e nello stesso tempo viene concepito anche in senso metafisico, esoterico, mostrando la sua origine a livello concettuale di principio animistico tipico delle culture nate e sviluppatesi in Oriente.
Nella pratica del Qi Gong l'accento viene posto sul solo significato fisico e materiale del termine Qi, anche se molto spesso le pratiche, mediante l'uso di accorgimenti (incensi, luci soffuse etc.) cercano di spingere la persona verso il significato esoterico della disciplina, peraltro esistente solo nella pratica di alcune sette religiose taoiste.
Il Qi è definibile come un fluido che scorre nel nostro corpo all'interno di canali detti meridiani. Esso può avere diverse denominazioni a seconda delle sue funzioni ma esso resta sempre unico. Il Qi Yin è anabolico, materializzante (ossia esso è statico e conservatore, e diviene forma e sostanza, vedi crescita anabolica dell'apparato muscolare), il Qi Yang è catabolico, smaterializza ed agisce (ossia esso si tramuta in energia).
L'energia Qi, detta anche Zheng Qi (energia corretta), è composta di Yin e Yang (Rong Qi e Wei Qi) ed ha tre origini: Yuan Qi (Ereditarietà), Tian Qi (Respirazione) e Gu Qi (Nutrizione).
Lo Yin circola nei meridiani e nella rete vascolare e nervosa, esso stimola la riproduzione cellulare e l'accumulo anabolico di materia - energia.
Lo Yang è presente in ogni parte del corpo, esso ha funzioni motorie, ossia consente il movimento dei muscoli e delle cartilagini, difensive, stimola le funzioni degli anticorpi, aggressive, si espande nei tessuti e consuma l'energia trasformandola in lavoro e calore. Regola e consente l'attività neuro muscolare, la vasodilatazione e la vasocostrizione, la sudorazione oltre alla temperatura corporea. Il suo movimento nel corpo avviene secondo una direzione centripeta.
Le funzioni del Qi nel corpo umano sono principalmente tre:
Wei Qi (Yang - Yang) - Difende l'organismo e presiede alle attività motorie.
Rong Qi (Yin - Yang) - stimola l'apparato della nutrizione (facoltà trofonutrienti).
Yuan Qi (Yin - Yin) - Ha importanti compiti nella riproduzione - Yuan Qi è l'energia ereditaria.



La legge o sistema dei cinque elementi, fu creato in origine quale sistema di classificazione in insiemi omogenei dei vari fenomeni della natura. Esso ha portato alla definizione di cinque modi differenti attraverso cui il Qi si manifesta nell'universo e nella realtà.
In Cina viene insegnata ai bambini, sin da piccoli, questa filastrocca che comprende il ciclo di generazione (ciclo sheng) e quello di dominazione o distruzione (ciclo Ke) degli elementi secondo cui:
"Il legno genera il fuoco
il fuoco genera la terra
la terra genera il metallo
il metallo genera l'acqua
l'acqua genera il legno"
"L'acqua spegne il fuoco
il legno rompe la terra
il fuoco fonde il metallo
la terra argina l'acqua
il metallo taglia il legno"



In questi due cicli ciascun elemento genera il figlio e domina il nipote, (per cui se dal metallo nasce l'acqua e da questa, a sua volta, nasce il legno, il metallo dominerà sul legno che può essere definito in qualità di nipote).
Secondo questa teoria, l'uomo è una unità in cui il fattore fisico e quello psicologico sono inscindibili. Inoltre essa considera l'uomo in rapporto interattivo con la natura che lo circonda e viceversa. L'insieme delle azioni fisiologiche che la natura esercita sull'uomo, attraverso i suoi stimoli ed i suoi cicli, è il Qi o energia vitale.
Qualsiasi alterazione nel flusso dell'energia genera uno stato di malessere, ossia una malattia.
Nella tabella seguente si analizza la relazione fra gli elementi e le fasi di evoluzione della vita dell'uomo, fra gli stessi ed il ciclo delle stagioni, gli organi ed i visceri e così di seguito con tutti gli elementi principali che compongono la natura e l'uomo inteso come microcosmo.



Nella medicina, tradizionale, cinese si considera la presenza del Qi importante quanto la sua buona circolazione nel corpo di ciascun individuo. Questo perché ogni parte del corpo è collegata con le altre, il qi per raggiungere le varie componenti del corpo scorre, in alcuni canali o itinerari detti meridiani, jing luo. Essi sono "vie privilegiate" con il compito è quello di collegare le varie parti del corpo umano, muscoli, tendini, organi, visceri etc, portando in esse il qi.


antica mappa dei meridiani


Il sistema dei meridiani è un sistema circolatorio vero e proprio, paragonabile a quello sanguigno, esso è costituito da 12 canali principali, 8 supplementari ed alcuni secondari. I meridiani più comunemente conosciuti ed utilizzati durante la maggior parte delle pratiche mediche e nella pratica del Qi Gong sono i 12 principali più due secondari, precisamente Du Mai e Ren Mai (Vaso Governatore e Vaso di Concezione), che formano, rispettivamente, i cosiddetti grande e piccolo circuito celeste.
I meridiani principali sono allocati simmetricamente nelle due patri del corpo e si uniscono tra loro così da creare un sistema circolatorio continuo. Ognuno di essi è a sua volta in relazione con uno degli organi interni o dei visceri, a loro volta essi si distinguono in meridiani Yin e meridiani Yang.


meridiani Yin meridiani Yang

Il piccolo circuito celeste è formato come dicevamo dal meridiano DU MAI - Vaso Governatore - regola il funzionamento di tutti i meridiani Yang, emerge all'altezza del perineo, punto situato al cento fra l'ano ed i genitali, e sale attraverso la colonna vertebrale raggiungendo il cervello, poi arriva alla fronte, al naso ed alle labbra. I suoi percorsi interni si collegano ai reni ed al cuore;



DU - MAI


E dal meridiano REN MAI - Vaso di Concezione - questo regola le funzioni dei meridiani Yin, ha inizio dalla parte bassa dell'addome passando dal perineo attraversa la regione pubica e scorre lungo la linea mediana dell'addome arrivando fino alla gola, per poi risalire passando intorno alla bocca dividendosi in due rami, ciascuno dei quali termina negli occhi.



REN - MAI



Quando la lingua tocca il palato viene a formarsi un ponte che collega i due meridiani Du Mai e Ren Mai. Così i canali Yang ed i canali Ying sono uniti in un unico circolo chiamato piccolo circuito celeste, all'interno del quale il Qi scorre risalendo dal Dantian inferiore, passando per il perineo (punto situato fra gli organi genitale e l'ano), lungo la colonna vertebrale sino alla testa. Poi ridiscende sul davanti attraverso il meridiano Ren Mai sino al campo di cinabro inferiore e quindi ricomincia il ciclo. Questo è il primo passo che uno studente compie nella sua pratica del qi Gong e dell'alchimia interiore.
La pratica del Qi gong differisce da scuola a scuola esamineremo in questo articolo la pratica della scuola taoista e faremo solo brevi riferimenti a quella della scuola buddista.
Della scuola di cui ci occupiamo fanno parte metodi quali il Daoyin ed il Taijiquan, che pur essendo essenzialmente un'Arte Marziale da molti viene considerato un metodo di Qi Gong in quanto nella sua pratica si lavora costantemente sull'energia interna.
Nella scuola taoista la respirazione adottata durante la pratica viene detta inversa. Essa parte dal diaframma, quindi attraverso un movimento del muscolo diaframmatici si allarga la gabbia toracica senza appesantire i muscoli addominali né quelli pettorali, l'addome rimane immobile durante l'espiro il diaframma si ritrae ed il basso ventre si sporge lievemente in avanti. Il Bacino in molti metodi di scuola taoista è spinto lievemente in avanti in modo che il perineo sia allineato con la colonna vertebrale e con il punto Baihui situato alla sommità del capo. La linea ideale di congiunzione fra essi ricade esattamente al centro del segmento che unisce, immaginariamente, i piedi del praticante.
I movimenti morbidi attuati con respirazione profonda tendono a portare Qi dall'esterno verso il nostro interno e sono detti esercizi morbidi. Essi ci consentono di accumulare energia all'interno del campo di cinabro per poi rilasciarla all'interno dei nostri meridiani. I movimenti più duri o esplosivi, vedi, ad esempio, alcuni movimenti tipici del Taijiquan stile Chen, ci consentono di portare maggiori quantità di Qi dal nostro Dantian inferiore ai muscoli.
In molte scuole i movimenti morbidi si alternano con quelli "duri", più esplosivi, per equilibrare al massimo la presenza di energia all'interno del nostro corpo. Altri metodi prediligono l'uso degli uni o degli altri movimenti. Altre scuole abbinano al Qi Gong in movimento esercizi di Qi Gong statico od in quiete (tipo esercizio del palo eretto).
In ogni caso il praticante inizia la sua pratica con lo studio del piccolo circuito celeste di cui prima abbiamo tracciato in breve il percorso per poi passare agli esercizi del così detto grande circuito celeste, che consentirà, al praticante di far circolare il Qi, correttamente, nell'intero sistema circolatorio dei meridiani.
Nella breve esposizione fotografica vediamo alcuni esercizi di Qi Gong praticati in vari metodi di scuole taoiste in esse si distinguono esercizi cosiddetti meccanici. In questo tipo di Qi Gong il respiro assume un rilievo secondario, i movimenti del corpo al contrario sono importantissimi. Attraverso i movimenti corretti, molto simili ad alcuni esercizi comunemente praticati da chi coltiva l'arte dello Streching, si riesce a favorire la corretta circolazione del Qi nei meridiani che si allargano e si allungano, attraverso la pratica del corretto movimento, consentendo all'energia di circolare senza ristagnare in essi. Questo consente la riduzione di molti blocchi che impediscono al nostro Qi di muoversi liberamente all'interno del nostro corpo.
Ci sono poi gli esercizi che abbiamo denominato in precedenza duri o esplosivi, in essi il praticante abbina a ciascun movimento la corretta respirazione, praticata secondo il sistema illustrato in precedenza e detto prenatale. In molte scuole per favorire l'apprendimento da parte dei principianti in questi movimenti viene utilizzato il metodo detto buddista o postatale, che durante l'inspiro espande l'addome per poi contrarlo nella fase dell'esalazione. In ogni caso sia il movimento del corpo sia il respiro devono essere esplosivi. Ciò consente al Qi di esternarsi, ossia di trasformarsi in energia muscolare, esterna, donando calore al nostro corpo a livello epidermico, ciò porta al controllo della nostra energia Yang, esterna o muscolare.
Infine ci sono gli esercizi già definiti, in precedenza, interni o morbidi, essi al contrario dei movimenti esplosivi, consentono di raccogliere energia dall'esterno e di portarla al nostro interno verso il Dantian, consentendoci di diffonderla ai nostri organi e visceri. Questo processo attuato mediante l'utilizzo di movimenti molto lenti e molto "morbidi" coordinati con un respiro tranquillo e profondo, ci consentono di giungere ad un perfetto controllo della nostra energia Yin.
Il perfetto abbinamento di questi esercizi tra di loro ed il perfetto combinarsi dei differenti atti del respiro ci consentirà di giungere al controllo della circolazione del Qi nel nostro corpo. Questo favorirà il nostro benessere, la salute migliorerà e ci consentirà di migliorare sensibilmente le nostre prestazioni fisiche. Ragione, questa, per la quale molti cinesi anche in età avanzata quotidianamente praticano Qi Gong ed arti marziali interne.
Nella scuola cosiddetta buddista la respirazione di norma adottata è quella in precedenza denominata postatale, si parte con lo studio del piccolo circuito celeste eseguito tramite il Baduanjin gli esercizi degli otto pezzi di broccato. In seguito sono prediletti, specialmente a livello marziale, esercizi cosiddetti duri, nei quali l'emissione del respiro è esplosiva, che consentono lo sviluppo di particolari doti muscolari, l'energia in questi esercizi viene trasferita dal Dantian ai muscoli e si esterna, quindi, sotto forma Yang. Questi esercizi sviluppano le capacità della cosiddetta camicia di ferro, ossia la possibilità da parte del praticante di acquisire una pariticolare resistenza ai colpi infertigli da un eventuale avversario o aggressore.
Bisogna considerare che nell'arco dei secoli, nella cultura e nella pratica, in Cina la dottrina e la teoria taoista e buddista si sono spesso incontrate fra di loro integrandosi e intrecciandosi, ragione per la uqale troviamo in molte scuole dell'una o dell'altra esercizi di Qi Gong comuni fra di loro che consentono un perfetto equilibrarsi di energia interna ed esterna.
Infine non si possono trascurare i passi effettuati nell'ultimo secolo dal Qi Gong cosiddetto medico, ossia specializzatosi nella cura di particolari patologie , attraverso il lavoro specializzato su alcuni meridiani specifici, per cui il lavoro sul singolo meridiano dei polmoni, ad esempio, porto al miglioramento ed alla cura di malattie legate allla cattiva circolazione od al ristagno dell'energia nel meridiano stesso. Fan parte di tale tipo specifico di Qi Gong l'esercizio dei cinque suoni o il Nei Jing Qi Gong. Questi metodi, messi a punto partendo da antichi esercizi già citati nel canone di medicina dell'imperatore giallo, sono stati utilizzati, a livello sperimentale, sia in oriente che in occidente, in molti ospedali e cliniche per la cura di vari malanni, con risultati molto incoraggianti. Per ragioni di brevità sono costretto a chiudere questa breve illustrazione sui differenti metodi di Qi Gong, rimandando ad eventuali approfondimenti la precisa disanima di differenti metodi. Un'ultima considerazione è comunque d'obbligo per chi scrive non credo sia importante il metodo che si segue, credo sia importante credere in esso, praticarlo con costanza e dedizione, con l'aiuto di un valido insegnante, in questo campo insegnanti improvvisati possono fare solo danno, e qualsiasi sia la scuola di appartenenza, qualsiasi sia l'etichetta che gli si appiccica essa darà i suoi frutti consentendoci di conoscerci meglio. Di sondare il nostro io profondo, oltre che di migliorare le nostre condizioni fisiche e di salute.


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