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Breve Storia del Taijiquan

Stili > Storie e tecnica del Taijiquan


Considerata la quasi completa assenza di fonti scritte o documenti storici sul Taijiquan, almeno sino al 17° secolo con il nascere e lo svilupparsi dello stile della famiglia Chen, ci si deve basare per risalire alle origini di questa disciplina sulla tradizione orale o su leggende, cercando quantomeno le notizie più verosimili.
Durante la dinastia Tang (618-905) sembra vi fosse uno stile di arte marziale simile al Taijiquan, conosciuto con un diverso nome, creato da un eremita di nome Sha Suan Ming, nativo della provincia An Huei. Lo stile lo stile messo appunto dall'eremita Sha era chiamato San shi qi, in quanto era composto da 37 movimenti, per altro sembra che detti movimenti fossero molto simili ai 13 dello stile di Taijiquan della famiglia Chen. Il metodo di allenamento consisteva nel praticare ogni singola posizione, finendo un movimento ed iniziandone un altro , senza seguire una sequenza preordinata, così come era tipico usare negli stili delle scuole taoiste. Dopo aver completato l'allenamento delle 37 posizioni, il praticante le riuniva in un movimento continuo, in armonia con "gli otto trigrammi nelle braccia ed i cinque elementi sotto i piedi" seguendo i principi dettati dall'I Ching.
La leggenda narra che un altro esperto della dinastia Tang, tale Li Tao Ce, creò una forma lunga, così denominata per la continuità dei movimenti, chiamata Shien Tien Quan (la forma che antecede la creazione dell'universo). Si racconta che egli visse per oltre 1000 anni, nel periodo che va dalla dinastia Tang a quella Ming (618-1644 D.C.), e che ebbe un allievo di nome Yu Liu Chu il quale trasmise questa tecnica all'interno della sua famiglia di generazione in generazione.
Durante la dinastia Liang (907-921 D.C.), Hen Kon Yu ,un esperto di arti marziali, sviluppò l'esercizio dei "nove piccoli cieli". Di questo esercizio abbiamo dei cenni storici infatti egli lo trasmise a Chen Lin Shi, che a sua volta lo trasmise a Chen Mi. Entrambi sono ricordati ufficialmente in documenti storici. Questo esercizio o Quan, era composto da 14 movimenti, alcuni dei quali sembra ricordino talune posizioni dello stile Yang di Taijiquan.
Altre notizie ci conducono ad un certo Hu Chin Ce. Egli sviluppò un'arte chiamata Hu Tien Fa (Fa=metodo; Hu tien=livello che segue alla creazione dell'universo), in realtà non si ha notizia di quando e dove, quest'arte sia nata. L'esercizio é composto da 17 posizioni, accentra l'uso del gomito ed alcune di queste portano il medesimo nome di alcune posizioni dello stile Yang di Taijiquan oltre ad essere molto simili nelle movenze.
E' comunque all'interno dei templi taoisti, ed in particolare quello sul monte Wudang, che si pongono le basi degli stili interni e quindi del Taijiquan.
Conosciuto anche come monte Tai he (Suprema armonia), il monte Wudang fa parte dei monti Qin Ling, che si estendono verso Sud-Est per 260 km. lungo la sponda del fiume Han, un affluente dello Yang tze (Fiume Giallo). La sua cima prende il nome di Tianzhu (colonna celeste), e si eleva per 1613 m. sul livello del mare. La leggenda lo vuole per la sua impareggiabile bellezza che non ha euguali in nessun altro luogo situato sotto il cielo abitazione degli Immortali.
Secondo la leggenda, fu sulla cima di tale montagna, che Zhen Wu si trasformò nel Dio del Nord, ritenuto nel Taoismo religioso l'essere supremo. Per oltre 2000 anni, a partire dall'inizio del 2° secolo A.C. sotto il regno di Kang Wang della dinastia Zhou, il monte Wudang é stato il luogo sacro dei taoisti oltre che loro dimora. Essi, di fatto, consideravano gli altri monti non abbastanza alti e le foreste su di essi non abbastanza impenetrabili per una vita appartata. Il Taoismo prosperò nella prima metà della dinastia Ming (1368-1644), con imperatori che erano pii credenti e forti benefattori. L'imperatore Cheng Zu (il cui regno durò dal 1402 al 1424) ordinò, impiegando una forza lavoro composta di 300.000 uomini tra truppa e civili, la costruzione, sul monte Wudang, di centinaia di palazzi e templi taoisti. Dalla metà della dinastia Ming, il Taoismo religioso iniziò il suo declino a causa delle guerre, molti templi furono distrutti e i residenti superstiti furono scacciati altrove.
Il metodo Wudang di arte marziale (Wushu) é caratterizzato dal cosidetto "lavoro interno", distinto dal "lavoro esterno" caratteristico delle scuole esterne che si rifanno al sitema messo a punto dai monaci di Shaolin. Ciò é correlato con la filosofia taoista, basata sul concetto del Tao, il cui significato letterale è quello di "Via", in senso figurato può essere definito come "Principio Supremo" o "Assoluto", che indica la forza universale che armonizza la natura. La vita taoista persegue quella che viene definita come "azione non intenzionale" (wu wei), che esprime l'essenza della spontaneità. I taoisti aspirano al raggiungimento dell'immortalità,non solo attraverso l'alchimia esterna (wai dan), ma anche attraverso l'alchimia interna, che cerca di invertire il normale processo di invecchiamento con una energetica unione delle forze cosmiche yin e yang all'interno del corpo umano. Perciò vennero elaborati una serie di esercizi fisici per condurre il "qi" (energia vitale) attraverso il corpo per mezzo della consapevolezza. Se il "lavoro esterno" viene fatto per rafforzare le ossa, i muscoli e i legamenti, il "lavoro interno" porta al risultato di attivare e mobilizzare l'energia interna (QI) con il proposito di eliminare i fattori patogeni, guarire le malattie e prolungare la vita.
Il sistema Wudang di esercizi fisici era composto di movimenti circolari, basati sul concetto taoista che ogni cosa nell'universo si muove senza fine in circolo, partendo dal Tao e tornando al Tao, in una eterna trasformazione da non essere a essere, da Yin a Yang e viceversa.
Nelle tecniche di combattimento, il sistema Wudang si basava sulla regola taoista per la quale si dovrebbero evitare azioni intenzionali, per tanto un combattente non dovrebbe attaccare per primo l'avversario. Veniva insegnato ad ottenere la supremazia colpendo solo dopo che l'avversario aveva tentato di colpire, vincendo la durezza con la morbidezza. Durante i secoli il metodo marziale di Wudang si arricchì facendo propri molti punti fermi delle arti marziali che derivavano dalla Scuola di Shaolin e si suddivise in numerose scuole e stili, fra i quali si ricordano il Taijiquan, lo Xing yi quan, il Ba gua zhang, tutti metodi nei quali il "lavoro interno" si unisce al "lavoro esterno", la morbidezza si alterna e si coniuga con la durezza ma mai con la rigidità, l'inattività con attività.
Nel contempo ha mantenuto vive le sue origini, esso é rimasto ignoto attraverso i secoli, in quanto era praticato in una cerchia ristretta e tramandato oralmente, quasi sempre direttamente dal maestro ad un singolo discepolo che doveva sottostare alla regola di non mostrare le tecniche in pubblico. Per questo motivo l'arte marziale del Wudang era molto meno conosciuta delle scuole che traevano la loro origine dal Wushu della scuola del tempio di Shaolin, e molti addirittura ne negavano l'esistenza stessa.
La tradizione attribuisce la creazione del sistema marziale di Wudang alla leggendaria figura di Chang San Feng.
Secondo la tradizione Chang San Feng nacque nella Cina nord-orientale, nella provincia di Liaoning. Studiò i classici cinesi e per le sue buone qualità divenne un ufficiale governativo. Alla morte dei suoi genitori egli lasciò il suo incarico, cominciò a girovagare nella speranza di incontrare un saggio che lo prendesse come allievo. Si narra che durante il suo girovagare egli apprese a fondo lo Shaolin quan.
Giunto al tempio di Jintai, presso le montagne Zhong nan nella provincia dello Shanxi, vi fu accolto e divenne monaco taoista. Quindi si spostò nelle montagne Wudang dove condusse una vita appartata e studiò intensamente la teoria yin-yang e la via per la longevità.
Ci sono molte leggende su come Zhang creò il Taijiquan. La prima narra che, costretto a nascondersi perchè assalito da una banda di malfattori, sognò di notte lo spirito del monte Wudang che gli rivelò i metodi di un nuovo stile di wushu: il giorno seguente, usando le nuove tecniche,sconfisse i malviventi. Un altro racconto narra che egli ebbe una visione mentre era assorto in meditazione: vide una gru assalire un serpente che evitò tutti gli attacchi con i suoi movimenti sinuosi e circolari, guardando il combattimento e studiando i movimenti dei due animali egli capì come la morbidezza avesse la meglio sulla rigidità. Un'altra leggenda dice che, vedendo i monaci di Wudang praticare la boxe, Zhang notò che essi usavano troppa energia esterna e per tanto perdevano facilmente l'equilibrio. Giunse quindi alla conclusione che se yin e yang erano bilanciati nel corpo, i movimenti sarebbero stati meno goffi, il combattente avrebbe potuto utilizzare meno forza fisica, l'equilibrio sarebbe miglliorato e la potenza dei colpi sarebbe stata maggiore. Quindi usò i principi del Tao, il diagramma Taiji e l'I Ching per sviluppare il Taijiquan.
A Zhang San Feng si attribuisce la creazione di 13 posizioni da cui poi sarebbe derivato il Taijiquan e tutto il sistema di Wudang.
Il taijiquan giunge sino a noi grazie a due scuole fondamentali la scuola della famiglia Chen e la scuola della famiglia Yang, da queste scuole nascono tutte le principali scuole che oggi praticano diversi stili di taiji.

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